Esistono lavori ad alto rischio, lavori che pertanto richiedono l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali al fine di salvaguardare l’incolumità del lavoratore. Per questo motivo negli anni sono stati creati dispositivi di protezione quali tute antistatiche, tute per la protezione da agenti chimici, per il freddo, caschi, guanti e altri accessori in grado di proteggere il lavoratore in situazioni critiche. Molte persone sono impiegate infatti in lavori usuranti e che prevedono il contatto diretto con materiali pericolosi e lo svolgimento dello stesso in zone a rischio incendio o esplosione. Esiste pertanto una normativa vigente in materia che obbliga datori di lavoro e dipendenti ad attenersi alle misure di sicurezza stabilite dalla legge. Questa normativa tocca anche un settore specifico, ovvero il settore che riguarda i lavori in zone a rischio esplosione e che comporta la necessità di indossare tute antistatiche.
Tute antistatiche: requisiti e leggi in materia
Le tute antistatiche nascono come si è detto per proteggere i lavoratori, ma l’utilizzo di tali dispositivi è disciplinato da una normativa in materia, cioè la Direttiva ATEX 1999/92/CE applicabile dal 30 giugno 2006 e riguarda proprio le prescrizioni minime che hanno come obiettivo il miglioramento della protezione dei lavoratori in atmosfere esplosive. La Direttiva ATEX è rivolta alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori ed è stata recepita per la prima volta in Italia con il D.Lgs 233/03, che andava a modificare la Legge 626. Tale direttiva è implementata integralmente dal Testo Unico 81/08 sulla sicurezza. Tale normativa viene applicata ai luoghi di lavoro con presenza di atmosfere potenzialmente esplosive, determinata dalla presenza di gas vapori, nebbie infiammabili e polveri combustibili; le dimensioni delle atmosfere esplosive devono essere significative e non trascurabili. La direttiva si applica anche per i lavori in zone sotterranee esplosive, laddove è prevedibile sulla base di indagini geologiche che lì si possa creare un’atmosfera a rischio (cantieri per realizzazioni di gallerie, scavi per metropolitane, scavi di altra natura).
Alla luce di ciò è obbligo del datore di lavoro quello di prevenire la formazione di atmosfere potenzialmente esplosive; gli obblighi del datore di lavoro sono raccolti del Decreto legislativo 81/2008 in nove articoli dal 289 al 296.
Sempre per quanto riguarda gli obblighi, nel caso in cui il datore di lavoro non sia in grado di prevenire la formazione di atmosfere potenzialmente esplosive, egli deve innanzitutto evitare l’accensione di queste e attenuare gli effetti pregiudizievoli di un’esplosione in modo da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Ancora il datore di lavoro deve predisporre nelle aree a rischio anche allarmi ottico/acustici che segnalino l’avvio e la fermata dell’impianto, sia durante il normale ciclo sia nell’eventualità di un’emergenza in atto. Ancora deve provvedere alla formazione e informazione dei lavoratori sui rischi legati a quella determinata attività e provvedere ai dispositivi di sicurezza individuali. Qualora il datore non rispetti tali obblighi può essere perseguito dalla legge. Allo stesso tempo il lavoratore deve informarsi e aggiornarsi sui rischi del mestiere e indossare sempre scrupolosamente tute antistatiche adatte agli ambienti a rischio esplosione; questi abiti scaricano costantemente l’elettricità statica che si può formare generando scintille, nel completo rispetto della normativa ATEX. Agli indumenti da lavoro antistatici si associa necessariamente l’uso di calzature di sicurezza e questo è fondamentale perché se il lavoratore che utilizza un capo antistatico deve essere collegato ad un sistema di messa a terra, altrimenti il capo e l’utilizzatore rimarranno carichi. Essendo il tessuto generalmente sintetico o misto, i capi hanno la capacità di scaricare appena in contatto con corpi conduttori e tale caratteristica li rende inadatti ad essere posti nelle vicinanze di certe lavorazioni particolarmente sensibili alle interferenze elettriche. Il problema pertanto può essere risolto con la fibra di carbonio che possiede la capacità innata di neutralizzare le cariche elettriche dissipandole; le proprietà antistatiche della fibra sono una caratteristica intrinseca e permanente dell’indumento e questo la rende estremamente sicura garantendo il massimo di affidabilità delle tute antistatiche.
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