Quando si sceglie il ristorante in cui andare per ricordare un anniversario, festeggiare un evento o semplicemente per trascorrere qualche ora di piacevole relax, si fa sempre grande attenzione alla qualità del cibo servito e all’ambiente in cui si mangia. La stessa importanza ha però la pulizia degli ambienti cucina e la professionalità del personale. Proprio per questo motivo i cuochi devono indossare l’abbigliamento più opportuno al loro ruolo, che garantisce inoltre anche la sicurezza del personale. Se è vero che la divisa è segno distintivo, utile per riconoscere a prima vista la posizione di chi la indossa, è anche vero che in cucina l’abito assume anche un triplo ruolo: quello di proteggere da bruciature, garantire lo standard della pulizia e rappresentare l’immagine del ristorante.
La divisa del cuoco è composta dal noto cappello, dalla cuffia, dalla giacca, pantalone e scarpe da cucina. I modelli completi possono essere visualizzati sul sito https://www.camiciperlavoro.com
Il cappello da cuoco è immediatamente riconoscibile per la sua forma, con una base piuttosto alta e il classico arricciamento a sbuffo in cima. Il cappello serve a trattenere la capigliatura e a evitare inconvenienti igienici, come ad esempio che i capelli cadano sul tavolo da cucina o nei piatti da servire, ma la “toque” – il suo nome originale in francese- ha anche un’antica storia che rende questo cappello fortemente simbolico: il suo uso inizia a diffondersi in Francia tra i capi delle cucine nel XIX secolo, ecco perché oggi lo conosciamo come il cappello da chef. Era anticamente utilizzato dai migliori cuochi delle cucine reali e il suo fascino si è mantenuto fino a oggi!
La cuffia semplice è il tipo di copricapo più antico utilizzato in cucina. Le moderne cuffie da cuoco hanno la funzione di tenere raccolti i capelli e sono disponibili in diversi modelli. Alcune sono di puro cotone, altre hanno la calotta in retina, altre ancora possono avere la visiera o degli inserti in pizzo San Gallo. La versione maschile della cuffia è la bandana, che si lega dietro la nuca e svolge la stessa funzione igienica. Sia per uomo che per donna, la bustina regolabile rappresenta infine una soluzione pratica e veloce da indossare, svolge la stessa funzione di cuffia e bandana ed è disponibile in diversi colori e fantasie; anche questa può avere la retina sulla calotta.
La giacca è di solito bianca, doppio petto, come quella disponibile online https://www.camiciperlavoro.com/panama-slim.html ma non mancano varianti in nero o colorate. Le maniche lunghe proteggono le braccia da possibili scottature. Solitamente si preferiscono i colori chiari perché rendono più facilmente visibili sul tessuto le eventuali macchie. L’abbigliamento da cucina deve essere diverso da quello che si usa all’esterno, ovviamente per ragioni igieniche e la corretta pulizia della divisa prevede la tempestiva rimozione delle macchie una volta individuate. Il materiale utilizzato per le giacche da cuoco è normalmente il cotone, ma alcuni modelli contengono anche poliestere. Alcune giacche possono presentare decori particolari e di solito la giacca viene chiusa con bottoni a pressione sulla parte anteriore. I bottoni sono facili da aprire nel caso sia necessario togliere velocemente la giacca in seguito a contatto con sostanze ustionanti. Inoltre sono particolarmente resistenti perché applicati proprio per non staccarsi, rischiando di cadere nelle pietanze da servire. Le giacche da donna sono sagomate sulla silhouette femminile, ma sostanzialmente sono simili e svolgono la stessa funzione.
I pantaloni del completo sono lunghi per proteggere le gambe, comodi, con elastico in vita e tasche laterali oppure con bottoni, a seconda delle preferenze. Sono in cotone e di solito anche i pantaloni vengono preferiti in colori chiari che consentono di notare lo sporco a prima vista. Per le donne non è previsto un tipo di abbigliamento più femminile, come gonne o calze, perché in caso di incidenti con le pietanze bollenti non si potrebbe così garantire la protezione delle gambe da eventuali bruciature.
Un altro elemento iconico della divisa del cuoco è il fazzoletto o triangolo, che protegge il collo dagli sbalzi di temperatura e assorbe il sudore. Il fazzoletto è disponibile in diversi colori e fantasie, è attribuisce un tocco colorato alla divisa del cuoco, che è di solito monocromatica.
Le scarpe devono garantire grande comodità, perché un cuoco trascorre anche parecchie ore in piedi, muovendosi continuamente, perciò oltre rappresentare un elemento di pulizia essendo esclusivamente dedicate alla cucina, sono anche utili alla salute. Le scarpe da cuoco devono ammortizzare bene i movimenti e consentire una postura comoda, per evitare dolori alle gambe e alla schiena. Per questo motivo le normative prescrivono scarpe chiuse, plantare anatomico e suole antiscivolo per evitare possibili incidenti in cucina.
Grazie a questo abbigliamento il cuoco è ben riconoscibile nella sua cucina e può lavorare con comodità, perché l’abbigliamento specifico è studiato per non intralciare i movimenti, proteggere gli abiti dallo sporco e preservare l’igiene in cucina. Naturalmente ogni cuoco deve possedere più di una divisa, per il cambio. Le macchie in cucina sono all’ordine del giorno.
Il cuoco che indossa un abbigliamento appropriato, ossia la divisa completa, trasmette un’immagine di serietà e competenza che rassicura i clienti, a maggior ragione nelle cucine a vista, dove ancor di più l’abbigliamento del cuoco diventa immagine rappresentativa del ristorante stesso. In tali casi il cuoco può “divertirsi” a giocare con la sua divisa, scegliendo colori che esprimano anche la sua personalità o che si inseriscano in maniera armoniosa nell’arredamento della cucina. La divisa diviene un elemento stesso dell’immagine del ristorante e della sua affidabilità. La pulizia come lo stile della divisa del cuoco rappresentano l’affidabilità della cucina.
Il completo dello chef, però, non è solo una sicurezza per i clienti: è anche il principale strumento di protezione del cuoco stesso. L’abbigliamento infatti è la prima cosa che si frappone tra il cuoco e il cibo –bollente- che per errore potrebbe colpire la pelle. Per questo motivo è bene che il materiale scelto sia principalmente cotone, meglio ancora se 100%, o anche in misura minore, ma predominante. Questo materiale è anche traspirante, per questo è perfetto nelle cucine dove le temperature raggiungono livelli elevatissimi. L’abbigliamento professionale del cuoco è tradizionalmente riconosciuto mentre per le scarpe di sicurezza le indicazioni sono contenute nella normativa EN20346. Tuttavia la creatività del cuoco, oltre che attraverso i piatti, può esprimersi attraverso i dettagli dell’abbigliamento: la scelta dei colori è a discrezione del personale, infatti, sebbene i colori chiari siano fortemente consigliati, non sono affatto proibiti i colori scuri. La tradizione vuole che la divisa dello chef sia bianca, ma negli ultimi tempi i tessuti colorati hanno fatto la loro comparsa in cucina e niente lo vieta, purché siano puliti.